Incendi boschivi
Il prezioso patrimonio boschivo del mondo è diventato, in particolare negli ultimi decenni, molto più vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico. Il susseguirsi di temperature record ha generato sempre più spesso fenomeni pericolosi come siccità e grandi incendi, costringendo le persone non solo ad abbandonare le proprie case e patrie e a migrare verso aree geografiche più lontane, ma anche, e soprattutto, a combattere l’insorgere di pericolose malattie legate a tali tragici eventi climatici.
Per esempio: il fumo che si sviluppa durante gli incendi boschivi solleva il cosiddetto “particolato” o monossido di carbonio, una miscela volatile di composti organici e ossido di azoto (gli stessi elementi che formano l’ozono). Il particolato, che viene trasportato e disperso dal vento per diverse migliaia di chilometri, riduce notevolmente la qualità dell’aria che respiriamo.
L’esposizione al monossido di carbonio causa problemi respiratori e cardiovascolari: in tutto il mondo, infezioni respiratorie e malattie polmonari ostruttive croniche, dolore e pesantezza al petto, tosse, asma e bronchite colpiscono centinaia di milioni di persone e diversi milioni muoiono ogni anno. Purtroppo, il numero di morti associate a questi tipi di malattie è destinato ad aumentare nel prossimo futuro a causa dell’aumento degli incendi e delle loro emissioni per colpa del cambiamento climatico in corso.
